Ad un certo punto, dopo aver scelto cosa comprare, siamo andate alla cassa e qui ho assistito ad una scena padre-figlio che è a dir poco una chicca :
"Mi raccomando stai qui buono,eh. Fai il bravo e stai calmo. Va bene? Capito? Tranquillo."
"Va bene..."
(il padre si appresta a guardare i calzini con bimbotranquillocalmoeh! al seguito.)
" ...NO PERO' PAPA' I CALZINI NERI NO! LI METTI SEMPRE UFFIIIIIII!!!"
(il padre si guarda attorno imbrazzato)
" Ma no, cosa dici, li sto guardando dai...ci sono tanti colooori e adesso li guardo, mmh? Ok?"
"NO MA TU HAI SOLO CALZINI NERI, PRENDI UN'ALTRO COLORE, DAI DAI DAAAIIIIII!!"A questo punto il "grazie e arrivederci" della commessa mi ha riportata al mode "fatti un poco i cazzi tuoi: on", dunque non sono riuscita a vedere il culmine di questo fantastico quadretto, ma questo non ha impedito al mio cervello di elaborare le mie solite considerazioni da viaggiatrice mentale che si immagina le vite degli altri.
Dunque, pensiamo un po' a questo padre che va a fare un giro in centro con l'adorabile figlioletto in modo molto spintaneo (leggi: al 90% smollatogli dalla madre) e decide -così tanto per utilizzare in modo proficuo il tempo- che potrebbe anche comprarsi dei calzini.
Ce lo vedo già: entra fiducioso nel negozio, si guarda intorno e pensa che, per questa volta, potrebbe anche prendersi un tanga leopardato, tanto la moglie non c'è e non può ribattere.
Ta-da-da-daaan.
Povero, povero illuso. Non ha considerato il suo amorevole bimbo, sangue del suo sangue, cresciuto con amore secondo i suoi prinicipi e valori...ma con una cultura della moda che manco Enzo Miccio di "Ma come ti vesti?!" potrebbe fare di meglio.
Appena questo misero buon padre si avvicina al calzino nero ecco che zac! parte lo sguardo indignato-schifato del bimbo che con fare professionale gli urla nell'orecchio "NO,NO,NOOOO! PRENDILI DI UN ALTRO COLORE,DAI, UN ALTRO COLOREEEEE!".
Al che io mi chiedo, ma se la prossima volta porti solo a spasso il cane, non è meglio?
Al massimo caccia un bau di disapprovazione.
Comunque, la riflessione ,invece, un pelino più profonda alla quale sono arrivata è che i figli ti cambiano la vita.
Che sia per un paio di calzini o per le notti insonni, ne consegue che le tue abitudini, il tuo modo di essere e la tua esistenza vengono trasformate, nel bene e nel male.
Sabato sera sono andata a fare un giretto con Lui (eeeh sì, perchè esiste un Lui e voi non lo sapevate gnegnegne!).
Ad un certo punto passiamo davanti ad un negozietto che vendeva abitini per bimbi ma così carini, così cariiini che non ho resistito a commentare con un "Oh ma guarda che caruccio! Vendono tutti questi vestitini mignon così cicciiiini!"
Mi aspettavo una fuga a gambe levate con espressione stile urlo di Munch e invece è partita un'interessante discussione su bimbifuturomatrimonio che ha svelato tantissimi pensieri condivisi.
Sia chiaro, un futuro molto futuro.
In ogni caso mi sono ritrovata con Lui di fronte, che mi guarda sincero negli occhi dicendo "Ma secondo me il matrimonio non è il punto di arrivo di una storia. Voglio dire, tu sposi una persona perchè dici 'la amo, e la amo davvero tanto' ma dopo non finisce mica lì, anzi, direi che inizia tutto il resto."
Ah, tutto questo seduti in un bar. A l'una di notte. Senza fughe e urli di Munch.
Poi chiedetemi perchè ci sto insieme da quasi tre anni.
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